ieri ci eravamo lasciati con l’allestimento di tutti i cablaggi che poi sarebbero stati saldati e collegati agli effetti.
la prima operazione di cablaggio è stata effettuata sui jacks d’ingresso (in, out, send, return) in questo modo:
il casino del cablaggio deriva dal fatto che il cavo principale (quello Blu) è da 0.75mmq quindi particolarmente rigido e difficilmente ”avvolgibile” in spazi ristretti: ho dovuto tenerlo ”corto” e fare delle aggiunte con dei cavetti ultrafini usando parecchia guaina termorestringente, fortunatamente non ho avuto problemi di ronze di sorta.
fatto questo ho proceduto al cablaggio del resto:
qui è stato un disastro: gli spazi sono ristrettissimi in più, facendo passare tutti i cavi sotto le tavole o incastrati nei modi più assurdi ho perso una giornata per far stare i cavi, visto che nel disegno li avevo sottostimati, e poi per fare tutte le saldature dei vari jacks, che sono state fatte direttamente sulla pedalboard non avendo altra scelta avendo optato per il cavo ”affogato”
ho poi gestito il discorso alimentazioni: ho creato una scatoletta con del compensato, messo un paio di interruttori: uno che gestiva l’on-off del G-sharp, l’altro gestiva la linea degli effetti, alimentata esclusivamente con un alimentatore 9V 300mA; anche qui ho commesso un errore grossolano di valutazione degli spazi: infatti tutti i cavetti di alimentazione degli effetti non hanno il ”doppio terminale” ma nella parte che va all’alimentazione sono direttamente saldati all’interno della scatoletta su una millefori connessa con l’alimentatore pensate solo a quanti casini possono saltar fuori se un cavetto smette di funzionare.
in ogni caso, questo è il lavoro finito:
come vedete lo spazio per aggiungere effetti non manca.
più o meno nello stesso periodo in cui ultimavo il progetto (novembre 2011) ho ricomincato a suonare in un gruppo rock\hard rock, e questa peadlboard mi ha dato molte soddisfazioni.
A.
Certo che ti piace parecchio complicarti la vita, eh? 😀
certo! altrimenti che gusto c’è?? 😀
A.